| Le Gothic Lolite, le ganguro, le kogal... qua parlate della moda giapponese in generale...
e tanto per cominciare qualche info preso da un sito
Kogals, Ganguro, Gyaru, Yamamba nomi dalla pronuncia stravagante sono declinazioni della parola gals, traslitterazione giapponese di girls, ragazze. In generale il nome gals o gyaru vuole indicare quel tipo di ragazza che usa una moda molto, ma molto originale, fuori dal buon costume della società giapponese, sconfinando nel travestimento.
La Gal è contrapposta a ojōsama, la ragazza che corrisponde al modello femminile educato e colto, secondo le regole conservatrici della società giapponese. Ma quali sono gli elementi che contraddistinguono queste ragazze alla moda? Sicuramente l’abbronzatura, unico aspetto in comune tra i vari sottotipi di ragazze che seguono le diverse mode. Grazie all’uso esagerato di lampade o di apposite creme coloranti viene eliminato il colore naturale diafano e delicato. Il segreto è cercare di assomigliare il più possibile alle ragazze occidentali, per molte delle quali lampadarsi è in certi casi una consuetudine. Il trucco e il look fanno poi tutto il resto, determinando l’appartenenza ad uno stile piuttosto che un altro. Ad esempio le ganguro dove gan sta per viso e guro/kuro per scuro, sono state le prime ragazze appariscenti che insieme alle kogals hanno iniziato a cambiare il colore dei capelli e a truccarsi pesantemente. Le gonguro sono come dice la parola stessa (gon sta per esagerato, super, mentre guro sta per kuro ossia scuro) sono la versione più scura di tutte le gals: pelle molto scura e trucco bianco sia sugli occhi che sulle labbra.
Due Lolita vestite in rosa
Yamanba che nel giapponese sta ad indicare una strega, ma può avere anche il significato positivo di zia, è un’ulteriore evoluzione della ganguro e lo si nota dal colore dei capelli: non più biondi, ma rosa, azzurro o meches pluricolorate, un tripudio di colori che vince la monotonia. Quel che rende contraddistinguibile una yamanba è il trucco degli occhi, sempre bianco e molto accentuato, fino al naso con caratteristiche simile ai tratti etnici e tribali.
Ma dove si trovano le gals? Il loro naturale palcoscenico sono i quartieri più cool di Tokyo: Shibuya, Ikebukuro e Harajuku sono i loro abituali posti di ritrovo, dove mostrarsi in pubblico diventa un vero piacere e a volte anche una divertente sfida tra le ragazze.
Tutte le gals hanno le loro marche preferite: Cocolulu, Alba Rosa sono solo alcune delle marche che spopolano nei quartiere di Tokyo. A supportare questo fenomeno c’è anche la stampa specializzata che ha cavalcato l’onda delle varie tendenze e informando le lettrici sulle nuove mode e tendenze. Egg, Cawaii e Tokyo Street News sono le riviste con cui è possibile tenersi aggiornate e spesso esse diventano un punto di riferimento per le varie tipologie di gals che negli anni si sono alternate.
Segno caratteristico dell’enorme portata di questo fenomeno sociale si riscontra nel fine settimana quando le strade di Tokyo, dove c’è maggiore concentrazione di giovani, diventano passerelle di numerose sfilate che il pubblico curioso ama spesso fotografare. E i ragazzi e le ragazze non si sottraggono all’obiettivo fotografico, semmai il contrario. Farsi vedere è il loro unico scopo. Yamanba, look colorato e kawaii Il passante occidentale attratto dalla varietà degli stili rimane impressionato dalla straordinaria originalità. I ragazzi possono essere dark, lolita, principesse, rasta e molto molto di più. Non c’è limite alla loro creatività, come dimostrano anche le ragazze che travestite da animali, stazionano dietro la stazione di Harajuku, a due passi dai Meiji Jingu, il tempo dell’imperatore Meiji. Sono le gyaru che abitano nei paesini e che studiano nella metropoli giapponese dove l’unica affermazione sociale è il travestirsi segno forse di un disagio sociale o di una protesta simbolica con cui voler manifestare se stesse. Scegliere di vestirsi da elefante o da coniglio, comporta un enorme sforzo creativo non indifferente, ma entrare nel loro mondo non è facile.
Nel Giappone anticipatore di mode e tendenze negli ultimi anni, le gals rimangono un’icona che da circa vent’anni vanta un primato di lanci, di novità e di sfide a colpi di meches e zeppone. Il fenomeno è paragonabile solo ai punk inglesi degli anni Ottanta, ma nel caso nipponico gli stili sono tanti e per un neofita è difficile barcamenarsi. Di sicuro l’impressione girando per certe strade di Tokyo è quella che per questi ragazzi e ragazze potrebbe essere carnevale e invece non lo è. O almeno non secondo il calendario.
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