L'Ultimo Dolce Bacio, Inuyasha

L’ultimo Dolce Bacio di Poco Tempo Prima

Ancora soffiava forte il vento sul monte Fuji, gli occhi gialli di un mezzo demone erano socchiusi per riposare e per ammirare le stelle nel cielo. Quegl’occhi erano pieni di lacrime che scendevano lentamente dalle guance. Riaprì gli occhi di scatto, sentiva freddo, anche se era estate. Gli mancava una persona che avrebbe cambiato tutto e che avrebbe reso l’atmosfera calda. Il monaco e la sterminatrice insieme ad un volpacchiotto ed un demone gatto a due code dormivano sereni in quell’atmosfera fredda, Inuyasha, questo era il nome del dolce mezzo demone, si girò ad osservare i compagni, c’erano tutti, tranne una. Un’altra lacrima come pioggia cadde dal suo viso. Voltò le spalle ai compagni e andò su una rupe accanto all’accampamento.
Silenzio, c’era solo quello oltre ad una piccola brezza che gli attraversava i capelli. Piangeva, piangeva ancora ininterrottamente. Perché? Si chiedeva pensando.
Appoggiò la schiena nel prato dietro di lui, piangendo ancora ed addormentandosi.
Sognò ancora quella scena:
Una ragazza con i capelli mori diceva:«Bisogna che qualcuno di noi due vada ad uccidere Byakuya…»
Inuyasha, che non aveva i classici capelli grigi ma ce li aveva neri:«Vado io Kagome…»
Kagome:«Ma nemmeno per sogno! Sei un umano, ricordi?»
Inuyasha:«Ma…»
Kagome:«Sempre spiegazioni hai da fare te… Finiscila… Rischierò la vita per te!»
Inuyasha:«Kagome… Grazie di tutto! Però, per favore, non te ne andare via da me!»
Kagome:«Per una volta che rischio la vita… Mi piacciono i pericoli!» disse sorridendo la ragazza mentre stava per fare il primo passo verso quel che sembrava la morte.
Inuyasha, che in quel momento gli cadde una lacrima:«Kagome, ricordati che ti… Ti… Ti amo! Per favore, fa attenzione!» Kagome si fermò a quelle parole, si girò e disse:«Anche io… E’ da un po’ che te lo volevo dare… Perciò, tieni!» gli diede una collana con in fondo un cuore con all’interno le loro foto. A Inuyasha scappò un bacio profondo. Tolte le rosee labbra da quel bacio, Kagome disse:«Grazie per quest’ultima emozione…» piangeva intanto anche lei e se ne andò.
Si risvegliò.
Nella mano fredda teneva il regalo che Kagome gli aveva dato, lo custodiva come un vero e proprio tesoro, ma era l’unico ricordo di Kagome oltre all’arco e le frecce.
La mattina seguente, i primi raggi di sole illuminavano il volto rigato dalle lacrime del mezzo demone e degli altri.
Inuyasha disse un pacato:«Andiamo…» e proseguirono il viaggio senza che Inuyasha aprisse bocca.
Ancora gli frullava nella mente quella raccapricciante scena del giorno prima. Kagome che tirò la freccia con l’arco verso Byakuya ma che venne presto uccisa da un illusione di quest’ultimo e lui, quando ebbe ucciso Byakuya, che piangeva addosso al corpo di Kagome che, subito dopo, le diede una dignitosa sepoltura. Ormai era solo un piccolo frammento di cielo ed un grande frammento di cuore.
Camminavano senza sosta.
Il povero mezzo demone non apriva ancora bocca, sperava che prima o poi poteva dimenticarla e dedicarsi a qualcun’altra, anche se una più bella è più simpatica di Kagome era difficile da trovare.
Passarono i giorni, i mesi e gli anni, ma lui non poteva dimenticarla ed ancora erano in viaggio verso Naraku per vendicare la morte di Kagome.
Si fermarono in un villaggio dove li ospitarono per una notte, lì, Miroku fece il cascamorto con altre donne alle spalle di Sango, che si stava innervosendo non poco. Shippo era coccolato da tante ragazzine che adoravano gli animali mentre il povero Inuyasha era di fuori, da solo, ancora ripensando a quell’ultimo, morbido bacio appoggiato sulle labbra di Kagome. Senza dire nulla agli altri, andò alla tomba di Kagome, alzandosi e camminando tranquillamente.
Passarono due giorni e finalmente fu arrivato. Era ancora intatta. Inuyasha, durante il viaggio, prese dei fiori tra cui gigli, rose e viole e le posò sulla tomba, pregandoci sopra.
Alzato, si sentì trafiggere da qualcosa, la voce del colpevole risuonò nella sua mente:«Ti ho ucciso… Finalmente…»
Quella voce era nient’altro che quella di Naraku, il quale dopo fece un’aspra risata e, compiaciuto, lasciò lì il corpo di Inuyasha. L’unica cosa che disse era:«Kagome, arrivo da te…» e così, il corpo di Inuyasha cadde a terra, accasciandosi sulla tomba dell’amata che ora potrà raggiungere per sempre.

Spero vi sia piaciuta… Mentre la scrivevo mi veniva da piangere… Ma non l’ho fatto.

Grazie...
Non volevo proprio che fosse una cosa per far trionfare il Sommo, ma era una cosa strappalacrime teoricamente...